A rimembrarcelo è Gabriella Pappadà con il suo breve romanzo autobiografico L'amore prima di Facebook II Alla ricerca della felicità perduta.

L'amore prima di Facebook - Alla ricerca della felicità perduta di Gabriella Pappadà è un romanzo molto breve e scorrevole, dove attraverso viaggi, ricordi e flashback, la protagonista Gabri cerca di rimettere insieme i cocci della sua vita sentimentale.

 

Una grande città che le va stretta, come un paio di scarpe di due taglie più piccole, una relazione che l'ha accompagnata per una buona parte della sua esistenza e per la quale la protagonista del racconto ha messo un po' da parte la propria carriera professionale, ma oramai ridotta a un fuoco fatuo. E un'adozione che porta il sapore di maternità, ma che non giova a raffazzonare un rapporto dove i silenzi compaiono come grandi strappi a tutto il mondo di Gabri.

Comunque, leggete questo libro con la valigia a portata di mano e non dimenticatevi spazzolino e dentifricio, poiché con questo libro si viaggia, e nemmeno poco, insieme a questa donna con un pesante bagaglio di cose da elaborare.

I luoghi nel continuo girovagare diventano vividi e fisici, vogliono uscire dalle pagine dell'opera e portano il sapore della gente che li vive. L'autrice, forse anche grazie al suo lavoro nel turismo, riesce a cogliere l'anima dei luoghi e a portarci, con genuina semplicità, anche il lettore.

Come amante del viaggio e della conoscenza di altre terre e culture, mi ha fatto estremamente piacere che la Pappadà non si sia soffermata unicamente a descrizioni in loco, ma che abbia incontrato, conosciuto e parlato con molti autoctoni e che abbia affrontato discorsi importanti. Bellissima la breve visita, sempre accompagnato dall'autrice, in Serbia e sono state stimolanti le riflessioni sulla guerra, l'idiozia umana, le cause e le conseguenze. Un'esperienza che visivamente lascia qualcosa dentro per sempre, ne so qualcosina anche io, perché era il 2000 quando feci un Coast to Coast della Croazia e nonostante non mi fossi spinto in luoghi dove il confronto bellico era stato più feroce, in alcune città c'era un'aria pesante e una sensazione di paura e tensione che ti entrava nelle ossa; sono passati 20 anni e ancora mi porto dentro quella voglia di fuggire da Knin. 

In letteratura, come tutto del resto, prevale la regola del gusto individuale e ci sono persone, come me, che provano un vero e proprio astio per ogni sentimentalismo letterario, ma questo racconto, pur essendo classificato come genere rosa, è riuscito a non provocarmi l'orticaria, sarà perché con Gabri si viaggia tanto, oppure perché l'autrice anche quando, giustamente affronta le sue battaglie sentimentali e si lascia prendere dalla nostalgia, non è mai pesante, ma ha il benedetto dono della concisione.

Da lettore, mi sarebbe piaciuto che la discussione sull'adozione fosse approfondita, anche per curiosità di quanta burocrazia si possa nascondere in questa pratica e quanto lunga e inerpicata possa essere la strada che porta i futuri genitori ad abbracciare il proprio figlio.

Ho trovato L'amore prima di Facebook (serie 2) - Alla ricerca della felicità perduta di Pappadà una lettura leggera e gradevole, che pur facendo parte di una serie, può essere letto tranquillamente da solo, perciò senza aver l'obbligo di rispettare la cronologia della serie e senza schiumare dalla bocca per sapere com'è finita, aspettando il terzo.